La pandemia mi ha dato molto tempo in più per pensare, e l’ho dedicato a un tema che mi ha sempre affascinato e sul quale ho riflettuto a lungo: che cosa ci spinge ad accettare un’innovazione, e a rifiutarne un’altra?
È un tema importante, forse il più importante: l’innovazione ha il potere di migliorare enormemente la nostra condizione, risolvendo i problemi che abbiamo sempre avuto e anche quelli creati dalle innovazioni precedenti, ma come persone, come organizzazioni e come società facciamo troppo poco per farla nascere e crescere. Spesso, anzi, la respingiamo senza nessuna regione. Specialmente qui in Italia.
Per poco più di un anno, ogni due settimane ho pubblicato una newsletter che partiva da una notizia o una scoperta, e cercava di analizzare le ragioni del nostro atteggiamento, anche istintive, e aiutava il lettore a riconoscerle in se stesso.
Le mie newsletter sono state molto apprezzate, e ne vado orgogliosissimo. Perché ho smesso? Perché quando la pandemia è finita avevo una voglia pazzesca di ricominciare a viaggiare e a lavorare con altre persone, ma anche perché era un impegno gravoso – ci vuole una gran fatica a scrivere qualcosa che sia degno di essere letto – e non potevo più permettermelo.
Mi piacerebbe ricominciare, ma avrei bisogno del sostegno economico di qualcuno, magari una fondazione. Puoi per caso aiutarmi?