Se hai inventato di qualcosa di nuovo e importante ma difficile da spiegare, interessante ma apparentemente poco “sexy”, utile ma difficile da accettare, ti aiuto a raccontarlo meglio.
L’innovazione, che ci consente di fare di più e di meglio con meno, che ci libera dai vicoli del bisogno e del passato, è il vero e misconosciuto motore di quasi tutti i nostri progressi. Non solo materiali. Ma solo se viene compresa e condivisa. Le cose nuove infatti ci attirano, ma più spesso ci trovano scettici, sospettosi, e qualche volta anche impauriti. Istintivamente vediamo i problemi più chiaramente delle soluzioni.
Chi innova deve naturalmente far capire che cosa ha creato, e che cosa può comportare per noi, per la società, o per l’ambiente. Ma raramente basta. Ogni innovazione scatena un’ondata piccola o grande di “distruzione creatrice”, ed è raro che il problema sia solo di costi e di benefici. Il nuovo può infatti mettere in discussione ruoli, valori, simboli, tradizioni, culture. E non importa se è solo un problema di percezione.
La soluzione, per l’innovatore, è saper rovesciare il proprio modo di vedere e di pensare, per mettersi nei panni degli altri. E innanzitutto ascoltare, perché comunicare non è trasferire delle informazioni, ma stabilire una relazione con qualcuno. L’innovazione stessa si trasforma, grazie a questo dialogo, e alla fine diventa quella più giusta per tutti.